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lunedì 29 giugno 2020

A SPASSO SUI NAVIGLI TRA I COLORI DELLA STREET ART


Finalmente, con la Fase 2, possiamo riprenderci la città di Milano e gustarci questo itinerario guidato a piedi organizzato da Neiade Tour: dietro la guida esperta dell'architetto Monica Torri, partirete a caccia di arte, non quella custodita nei musei, ma quella nascosta tra le vie di Milano, impressa su muri, portoni, ponti, un'arte che non conosce regole e che anche a Milano sa stupire sempre di più.
L'itinerario si snoda tra i vicoli del quartiere Ticinese, sopra e sotto i ponti dei Navigli, accanto a chiese secolari e dietro a cortili per scoprire vere e inaspettate opere d'arte!
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La street art a Milano
Fino a poco tempo fa, li si liquidava sbrigativamente e con un certo fastidio come “imbrattamuri”, invadenti quanto irriverenti (e illegali) artefici di una comunicazione propria di quell’universo giovanile, in manifesta contestazione con il “sistema”. Messaggi incomprensibili ai più e per questo etichettati come forme di degrado sociale da condannare. Poi, quelle scritte, quei disegni sono stati riabilitati anche grazie a una mostra che fece storia e che nel 2007, con l’illustre legittimazione di Sgarbi, li fece guardare come nuova forma d’arte, espressione di sani fermenti giovanili avanguardistici. E così si è giunti alla mostra su Banksy, allestita nel museo pubblico del MUDEC, che scardina molti luoghi comuni: non sempre e non solo Street Art come comunicazione aggressiva e non sempre e non solo Street Art come comunicazione vuota di contenuti. Ma un’arte che lascia intravedere riflessioni sulla contemporaneità, con l’immediatezza comunicativa delle immagini comprensibili (e, o condivisibili) per strada, e quindi… da chiunque.
In questo cambio di visione, si è scoperto che le strade, i ponti, i giardini di Milano hanno una voce e che ormai, sdoganate sempre più spesso dai tribunali, queste voci multiformi possono al contrario essere una risorsa importante contro il degrado urbano (come nel caso del progetto “Muri Liberi” del Comune), vero antidoto alla bruttura di molti luoghi anonimi della città e contro il degrado sociale, per comunicare con una fascia giovanile che in quelle opere si riconosce e così si riappropria della propria città.
Sono nati così i murales a tema storico di San Lorenzo che gettano un ponte tra la Milano di ieri e quella della movida giovanile che oggi si raggruma la sera intorno alle sue Colonne. Nascono così le contestazioni dipinte sui muri dei centri sociali come la Conchetta o quello di via Gola. Nascono così i murales spesso ironici che hanno colonizzato i ponti e le case sui Navigli, dove anche Kandinsky è citato. Immagini, ma anche messaggi che il “poeta di strada” Ivan ha disseminato per la città, come quelle in dialogo con la Chiesetta di San Calimero o come nelle gigantografie di piazza Cardinal Ferrari che ritraggono Alda Merini, Jannacci, Gaber, Fo e quella Milano più recente che va ricordata.
Sono tutti progetti di “invasioni” artistiche che ormai anche i privati cercano, come testimonia la Strada dell’Ironia che anima una delle strade storiche di Milano con immagini, scritte poetiche e persino rebus.

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